2021-03-08

Un aiuto dall’Azerbaigian musulmano per il restauro delle catacombe cristiane alla Garbatella

Il Vaticano e la Repubblica dell’Azerbaigian hanno rinnovato il 4 marzo un accordo finalizzato al restauro e alla valorizzazione delle Catacombe di Comodilla, nel quartiere romano della Garbatella. Il programma conservativo si pone come obiettivo la valorizzazione di queste catacombe in vista di una loro apertura al pubblico.

Le operazioni preliminari, rese possibili grazie ad un primo finanziamento della Fondazione Heydar Aliyev, hanno comportato la messa in sicurezza e rinforzo strutturale del cubicolo di Leone, che presentava problemi statici, con l’utilizzo di materiale fibro-rinforzato in carbonio.

Gli interventi conservativi consentiranno anche di restituire al moderno quartiere della Garbatella, tra i più vitali e dinamici della città di Roma, un monumento eccezionale.

Il giorno prima c’è stato un sopra luogo con la presenza del cardinale Gianfranco Ravasi, presidente della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, e il dottor Anar Alakbarov, direttore della Fondazione Heydar Aliyev, accompagnati dal presidente del Municipio Roma VIII, Amedeo Ciaccheri.

Orai lavori si concentreranno nel restauro delle pitture del cubicolo e su altre due rappresentazioni collocate all’interno della «Basilichetta». Si tratta della raffigurazione dei martiri Felice e Adautto, collocata nella parete di fondo, e del dipinto murale con scena di Traditio Clavium, in cui accanto al Cristo seduto sul globo e circondato dai santi Pietro, Paolo, Stefano, Felice e Adautto, compare l’unica immagine ancora leggibile nella sua interezza della martire Merita, anch’essa venerata nel complesso cimiteriale.

Gli accordi precedenti firmati tra la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e la Fondazione Heydar Aliyev dell’Azerbaigian hanno permesso di eseguire lavori di restauro nelle catacombe romane di San Marcellino e Pietro ad Duas Lauros, iniziati nel 2012 ed inaugurati in febbraio 2016.

Senza dimenticare altre due intese tra la fondazione Heydar Aliyev dell’Azerbaigian e la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, per il restauro del monumento di Zeus e degli antichi amori, nella sala Sixtina del Museo Vaticano. Si sommano a tutto questo i lavori nelle catacombe di San Sebastiano fuori le Mura, nella collezione di sarcofagi, e il restauro concluso del bassorilievo nella basilica di San Pietro, dove si vede papa Leone Magno che caccia via il barbaro Attila pronto per invadere Roma.

Giovedì pomeriggio in un briefing Il vescovo cattolico di Azerbaigian, il salesiano Vladimir Faketek, assieme a due rabini, un parlamentare mussulmano, e un religioso ortodosso dello stesso Paese, hanno segnalato le buone relazioni esistenti tra le comunità religiose, tenendo presente che il 96 per cento del Paese è musulmano.

“Anche se la maggioranza degli azeri sono musulmani i cristiani non sono perseguitati, stanno vivendo in pace e cerchiamo di costruire insieme il futuro di questo bel Paese” ha assicurato il vescovo salesiano.

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